L'Inter tra poche ore affronterà la Cremonese nella prima giornata di ritorno. Sarà una partita tutt'altro che facile, come afferma Carlo Muraro. Il Jair bianco, a lungo in nerazzurro con i quali ha vinto una Coppa Italia (1978) e uno Scudetto (1979-80) parlando in esclusiva ai microfoni di calciomercatointer.eu, ha tracciato un primo bilancio di questa stagione un po' strana. Da una parte si rammarica del fatto che l'Inter poteva fare molto di più con la rosa a disposizione, ma dall'altra dice comunque che non tutto è perduto e si può aggiustare qualcosa per ottenere un buon piazzamento finale come la zona Champions

Carlo, come valuti la stagione dell'Inter fin qui?

"E' stata una stagione altalenante finora. L'Inter ha un potenziale enorme ma a livello di prestazioni è stata sotto le aspettative. Da una parte ha fatto risultati gratificanti (la Supercoppa e il passaggio agli ottavi di Champions, ndr) ma dall'altra in campionato ha fatto non bene. Poteva essere più vicina al Napoli, che comunque sta facendo grandi cose. La cosa che mi preoccupa è che l'Inter subisce troppe reti, tutto frutto di poca lucidità". 

Eppure la difesa è la stessa che, tolto Acerbi, ha vinto lo Scudetto due anni fa…

Ma infatti è quello che è difficile a comprendersi. Anche con Conte all'inizio c'era stato qualche gol di troppo subito, poi ha aggiustato l'aspetto tattico ed ha permesso a giocatori che non sono fulmini di guerra ma dotati fisicamente di difendere e stare più stretti. Così facendo, si sono permessi di chiudere ma soprattutto di ripartire. E' il caso di Lukaku, che nell'anno dello Scudetto è stato imprescindibile”.

Ora però Lukaku sembra l'ombra di sé stesso. Tu lo terresti un altro anno oppure no?

Io lo terrei sempre, perché se sta bene è determinante. Quest'anno ha avuto una mole mai vista di infortuni, dai quali fa fatica a uscire data la sua stazza fisica. Inoltre, servirà un ciclo di partite per vederlo finalmente uscire dal tunnel”. 

E Correa?

Su Correa io la penso così: lui ha grandi capacità ma sente troppa pressione, dunque non riesce a esprimere quello che ha potenzialmente. Giocare all'Inter del resto non è da tutti: devi dare subito risposte immediate e dimostrare di avere un carattere forte. Dovrebbe mettersi i tappi alle orecchie e non stare dietro a tutte queste critiche (ride, ndr)”. 

Fortunatamente ci sono dei punti fermi come Lautaro e Dzeko: che giudizio su di loro?

"Lautaro ha sempre i colpi per fare una giocata importante. Può non essere presente per tutta la partita, ma si può inventare qualche numero che svolta la gara: che sia con il piede sinistro o destro o che sia di testa, è importante. E poi fa vedere di tenere all'Inter, sia nelle dichiarazioni che in campo, dove non si risparmia mai. In più, deve avere il compagno perfetto, che sia Lukaku o Dzeko. Ecco io ritengo Dzeko di un'intelligenza straordinaria, sa abbassarsi quando la squadra ha bisogno. Inoltre, è quello che dà sempre più profondità tra gli attaccanti e capisce bene quando i compagni sono smarcati. L'Inter ha fatto una scelte intelligente quella di prendere Dzeko". 

Te l'aspettavi una vittoria così importante sul Milan in Supercoppa?

Basta vedere come ha giocato con la Lazio l'ultima volta. Si capiva che il Milan è in un momento delicato e negativo. La Lazio, così come anche l'Inter, ha saputo sfruttare le debolezze dei rossoneri ed ha vinto a pieno merito. Credo che tutte le partite devono essere giocate in questo modo, con la massima attenzione!”. 

Cosa è successo lunedì sera con l'Empoli allora?

"E' successo che sei sceso in campo sottovalutando l'avversario e di conseguenza la partita si è fatta in salita. Se vuoi stare al passo con gli altri. Un mio vecchio allenatore diceva: le partite che non puoi vincere non devi assolutamente perdere. Se con l'Empoli avessimo mantenuto anche un pareggio, quell'unico punto sarebbe poi servito alla lunga". 

Non è che le vicende di mercato di alcuni giocatori influiscano sulla squadra?

Su questo ogni giocatore deve chiarirsi con la società, anche se diventa complicato allenarsi e giocare con la testa altrove. Finché si rimane in un club si deve essere contenti di starci e dare il proprio contributo agli obiettivi del gruppo. Se non si è più soddisfatti, si chiede di andare via”. 

Quindi tu saresti disposto a veder partire Skriniar anche adesso?

Lì ci sono anche obiettivi economici da mantenere sempre. Skriniar, che è un buon difensore, non ha fatto interventi giusti contro l'Empoli. Devi saper anche temporeggiare un attimo”. 

Come pensi che abbia fatto Inzaghi in questa prima parte di stagione?

Inzaghi ha sempre in mente il bel gioco, come alla Lazio. Spesso però non vuol dire automaticamente vincere. Un'altra cosa che non capisco sono le sostituzioni a gara in corso: non ho mai visto una partita finire con tutti gli undici iniziali. L'Inter è spesso carente nei cambi, perché non sono all'altezza dei titolari. Per me è un buon allenatore dunque un po' di bel gioco bello serve, ma non è sempre la soluzione a tutti i problemi”. 

Per stasera come sarà la gara con la Cremonese? Sarà più abbordabile oppure non è da sottovalutare?

Sarà una partita per nulla facile, perché la Cremo deve prendere punti per salvarsi. Ballardini sta già incidendo, di sicuro si aspetta dietro all'Inter e approfitterà degli spazi vuoti per poter ripartire. I nostri non devono scendere in campo con la sensazione di essere padroni del campo. Anche perché in Italia succede spesso che le cosiddette “piccole" quando vedono Inter, Milan o Juve, cercano di fare bella figura e danno tutto per cercare di vincere”. 


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