Analisi tattica di Inter – Spezia, a cura di Marco Lai.

Tutto facile per i ragazzi di Inzaghi, che vincono in scioltezza per 3-0 contro lo Spezia di Luca Gotti grazie ai gol di Lautaro, Calhanoglu e Correa. Vediamo nel dettaglio com’è andata la gara e quali sono state le strategie vincenti di Inzaghi.

La prima costruzione dell’Inter è stata, come sempre, molto fluida. Dalla rimessa dal fondo Handanovic partecipava alla costruzione, fungendo quasi da centrale aggiunto con Skriniar e de Vrij ai lati. Bastoni si allargava da terzino sinistro, con Brozovic come sempre da fulcro nel ruolo di vertice basso.

 

A possesso consolidato la struttura nerazzurra era un 3+2: Calhanoglu si abbassava al lato di Brozovic, mentre Barella si alzava nel mezzo spazio destro affiancando Lautaro e Lukaku. Notate quanto giochino vicini Lautaro e Lukaku.


In alternativa, sempre partendo dal 3+2, Barella si allargava da terzino destro per permettere a Dumfries di non venire coinvolto nella fase di costruzione (suo limite) e focalizzarsi solo sull’attacco all’ultimo terzo di campo (suo pregio). Ancora una volta, notate quanto siano posizionati vicino l'uno con l'altro Lautaro e Lukaku.

 

Il Lukaku che è tornato a Milano sembra aver aggiunto una giocata che mancava nel suo arsenale: l’attacco alla profondità. Il belga, infatti, pur essendo dotato di una velocità straripante, tendeva ad attaccare lo spazio soltanto con il pallone tra i piedi, ma mai senza palla. Nelle amichevoli precampionato si è notato qualche miglioramento da questo punto di vista, situazione poi confermata e messa in mostra nelle prime uscite ufficiali. 

 

Come abbiamo visto in precedenza, Lautaro e Lukaku giocavano molto vicini. Nella prima metà del primo tempo però sembravano faticare nel capire i rispettivi movimenti: anziché alternarsi uno nel venire incontro e l’altro nell’attaccare la profondità, spesso si trovavano entrambi a provare la seconda soluzione. Nel primo frame notate anche come lo Spezia non sia riuscito a trovare una soluzione per Bastoni, autore di una prestazione di altissimo livello in possesso.

 

Nel corso della partita però la coppia è tornata ad avere un buon affiatamento. Lukaku attacca spesso la profondità, mentre Lautaro veniva incontro per creare superiorità numerica a centrocampo e giocando quasi da regista avanzato.

 

Ed è in modo simile che arriva il gol che sblocca la partita: Barella lancia lungo verso Lukaku, una minaccia tale da necessitare dell’intervento di ben due centrali. Lautaro, molto intelligentemente, non taglia per liberarsi dal proprio marcatore, riceve la sponda di Lukaku e trova un gol fenomenale con il suo sinistro.

 

Abbiamo già parlato della fluidità in costruzione dell’Inter e di quanto giocasse vicino la LuLa. In questo frame vediamo entrambe le cose e capiamo che cosa avrebbero potuto creare i nerazzurri sfruttandole. Calhanoglu e Dimarco invertono la posizione, con il turco in ampiezza sulla sinistra e l’ex Verona nel mezzo spazio sinistro. Lautaro e Lukaku come sempre molto vicini nella parte sinistra del campo presi di mira da tutti e 3 i centrali dello Spezia. Dal momento che Dumfries (non nel frame) dà ampiezza a destra giocando piedi sulla linea, si crea un enorme varco tra Nikolau (braccetto di sinistra che sta stretto su Lukaku) e Reca (esterno di sinistra che rimane largo su Dumfries). Questo varco poteva venire sfruttato da Barella con dei movimenti senza palla, magari con un lancio diretto di Bastoni.

 

Analizzata la fase di possesso dell’Inter, vediamo ora quella di non possesso. L’obiettivo della squadra di Inzaghi era di recuperare il pallone il più in alto possibile nel campo. Barella affiancava Lautaro e Lukaku nel pressare i tre centrali dello Spezia, Brozovic prendeva il vertice basso, Calhanoglu stava sull’interno di destra, mentre Skriniar aveva il compito di stare a uomo sull’interno di sinistra, Bastoni. L’obiettivo era quello di far giocare lo Spezia sulle fasce laterali per attivare il trigger del pressing da una parte di Dumfries e dall’altra di Dimarco.

 

Quando diciamo che Skriniar seguiva a uomo Bastoni, lo seguiva a uomo davvero, ovunque andasse. Guardate queste due situazioni:

 

In alternativa, Dumfries saliva sul braccetto di sinistra (e non più Barella, che invece prendeva Bastoni), mentre Skriniar usciva su Reca. 

 

Una volta persa palla l’idea era quella di riaggredire immediatamente:

 

Lo Spezia non si è mai reso pericoloso, ma a volte L’Inter lasciava troppi spazi sulla sinistra quando sia Dimarco che Bastoni accompagnavano l’azione. In questo esempio Agudelo può attaccare lo spazio servito da Bastoni.

 

Il gol in apertura del secondo tempo di Calhanoglu ha di fatto chiuso la gara, con l’Inter che è riuscita senza troppi patemi a controllare il pallone fino a trovare il 3-0 con Correa.

 

A cura di Marco Lai.


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