Correa e Lautaro durante il derby. Fonte: Profilo Twitter Inter
Correa e Lautaro durante il derby. Fonte: Profilo Twitter Inter

Le statistiche parlano di dieci vittorie su dieci partite da titolare per Correa, analizziamo nel dettaglio la situazione

Da delusione a uomo decisivo il passo è breve. I giudici senza toga del mondo pallonaro nerazzurro avevano etichettato troppo in fretta Joaquin Correa. Gli infortuni hanno limitato nettamente il primo anno del Tucu in nerazzurro. Ma come detto, le statistiche parlano di 10 vittorie su 10 da titolare, e anche se l'impatto dell'ex Lazio non finisce sul gabellino dei marcatori così spesso il suo peso nell'11 nerazzurro si sente eccome. Nel calcio la cabala incide fino a un certo punto, e in questo caso non parliamo di semplice coincidenze, ma di dettami tattici. Analizziamo la situazione.

-L'importanza del Tucu

Gli attaccanti vengono spesso giudicati in base ai gol realizzati. Sotto questo aspetto Correa ha portato in dote solo quattro gol in Serie A (contro Verona e Udinese). Ma Joaquin non è mai stato un bomber, e la sua utilità riguarda altri aspetti. Con Correa in campo la squadra gioca nettamente meglio, e questo è un dato di fatto. Il Tucu è stato decisivo in molte partite, specie contro le squadre che fanno del pressing alto un marchio di fabbrica. Emblematico in questo senso, è il terzo gol segnato da Lautaro in Napoli-Inter. Gol nato da uno strappo di 60 metri palla al piede di Correa che con una giocata pazzesca ha mandato in rete il connazionale Lautaro Martinez. Quando l'Inter affronta squadre come Napoli e Milan, Correa diventa fondamentale. Con la sua rapidità, Correa azzera completamente la fase di transizione necessaria a ribaltare il fronte. La sua rapidità e la padronanza tecnica permettono alla squadra di andare subito in porta con pochi tocchi. L'importanza tattica del n.19 nerazzurro, inoltre, si vede grazie all'incredibile numero di movimenti che fa l'argentino. Correa svaria su tutto il fronte offensivo, abbassandosi spesso e volentieri per fornire una linea di passaggio sicura per i propri compagni. Questo, ovviamente, diventa un rebus per gli allenatori avversari che hanno già da pensare parecchio a come arginare Brozovic e, spesso, non riescono a trovare una soluzione per marcare i movimenti di Correa.

-Il tango argentino 

Bisogna sottolineare che l'asse Lautaro- Correa funziona davvero bene. I due giocatori parlano la stessa lingua (in tutti i sensi) e in campo si trovano a meraviglia. L'imprevedibilità tecnica di Correa permette al Toro di avere a disposizione più spazio e meno uomini da saltare. Anche i numeri parlano chiaro visto che l'Inter con la coppia d'attacco argentina titolare ha vinto 5 partite su 5. Questo chiaramente non esclude l'importanza di  Džeko  che ha segnato ben 13 gol in campionato e che spesso ha tolto le castagne dal fuoco ad Inzaghi. Ma anche in questo caso c'è un risvolto tattico da non sottovalutare. Con Correa in campo, Inzaghi ha la possibilità di inserire a gara in corsa un giocatore come Edin, in grado di tenere tanti palloni in una fase della gara in cui bisogna tenere lontana la palla dalla propria area. Il risvolto tattico dunque è doppio, con la possibilità di cambiare il tandem d'attacco in base alle esigenze della gara.

-Futuro e titolarità del Tucu

Adesso vedremo sempre dall'inizio la coppia Correa-Lautaro? Inzaghi in questi mesi ha dimostrato di non avere una formazione tipo come Antonio Conte, e che apporta spesso modiche in base allo stato di forma dei calciatori. Ma uno dei pochi punti fissi del tecnico piacentino è stato proprio Džeko. Ma adesso gli scenari cambiano e Correa può davvero insidiare il bosniaco, considerando che anche insieme i due hanno dimostrato di funzionare bene. Tra pochi giorni a San Siro arriverà la Roma, una partita importantissima in ottica scudetto, Correa sarà di nuovo titolare?

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