Lautaro con la Supercoppa, fonte: Profilo Twitter Inter
Lautaro con la Supercoppa, fonte: Profilo Twitter Inter

Con la vittoria di ieri nel derby di Riad, l'Inter ha vinto il suo quarto titolo in diciotto mesi. Una striscia senza dubbio positiva per una squadra che si destreggia tra le mille difficoltà economiche ormai note a tutte. La vittoria della Supercoppa ci permette di rivivere questi 18 mesi e fare un piccolo bilancio.

Lo scudetto di Conte

Per una squadra che vince quattro titoli in rapida successione si può parlare tranquillamente di ciclo. E l'inizio di questo percorso è senza dubbio la stagione 2020-2021 che ha visto i nerazzurri tornare a vincere il tricolore dopo undici anni. È l'Inter del sergente  di ferro Antonio Conte e della Lula, è l'Inter in grado di distruggere tutte le dirette concorrenti negli scontri diretti. Sicuramente è il momento più alto della gestione Suning, quasi in canto del cigno verrebbe da dire, perché quella è già l'Inter degli stipendi non pagati e di tutte le problematiche che inesorabilmente inizieranno ad abbattersi sulla squadra e sui tifosi, ma è un Inter vincente e che inaugura un ciclo senza dubbio importante.

Le vittorie a metà di Simone

Dopo la gioia il dolore, in perfetto stile Inter. Siamo nella stagione 2021-2022 e il comandante Antonio Conte abbandona la nave, impaurito dall'alta marea Suning che minaccia lacrime e sangue. Con il comandate abbandonano la nave anche due illustri membri del'equipaggio: Hakimi e Lukaku. Arriva così Simone Inzaghi che nel corso della stagione vince due trofei.

La Supercoppa 2022

La Supercoppa Italiana nel gennaio 2022 è il primo trofeo in nerazzurro di Inzaghi. La sfida è carica di tensione, una finale conto i rivali di sempre: la Juventus. È la finale del leone in gabbia e del goal al 121', è la finale del fallo tattico e di Bonucci che aspetta di entrare. È una vittoria che sembra incoronare un  Inter che viaggia spedita anche in campionato, destinata alla gloria. Ma proprio durante quel periodo qualcosa si rompe, i nerazzurri fanno 7 punti in 7 partite e perdono clamorosamente il derby di ritorno, consegnando di fatto, lo scudetto nelle mani dei cugini.

Ancora finale, ancora la Juventus

Con lo scudetto ormai tramontato, l'Inter disputa un'altra finale e ancora una volta è la Juventus a frapporsi tra i nerazzurri ed un trofeo. Dopo il seco  3-0 del derby di Milano in semifinale, Inzaghi incontra ancora Allegri in una finale di coppa nazionale. E l'allenatore piacentino non viene meno alla specialità della casa e batte nuovamente Max Allegri portando a casa il secondo trofeo in stagione. È la finale di Perišić che polemizza e praticamente annuncia il suo addio,è la finale  del 4-2 che manda in paradiso il tifo nerazzurro, ma è anche la finale dei rimpianti per uno scudetto sfumato in maniera incredibile e che lascia l'amaro in bocca ad un popolo che ha visto i propri cugini festeggiare inaspettatamente uno scudetto che sa di beffa.

L'attualità e il terzo titolo di Simone

Qui la memoria è molto più fresca, i dettagli più nitidi. Dopo una stagione iniziata maschile, con 5 sconfitte nel girone di andata, i nerazzurri si presentano a Riyadh  non certo da favoriti in un derby che vale un trofeo. Ma la partita non è mai in discussione ei nerazzurri annientano i cugini. È il terzo titolo di Inzaghi, il quarto in appena diciotto mesi e deve senza dubbio essere un punto di partenza per questa squadra. Con l'eliminazione di Napoli e Milan dalla Coppa Italia è senza dubbio un obbiettivo alla portata. Discorso diverso invece per il campionato, dove i partenopei sembrano essere irraggiungibili, con ben dieci punti di vantaggio. Le possibilità di incrementare ulteriormente i titoli vinti e allungare la striscia positiva sono basse, ma l'Inter è pazza, e con lei possono succedere le cose più impensabili.

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